Hilde Domin inizia a scrivere nel 1951 e scrive poesie fino alla fine degli anni ’80.
La poetessa innalza la sua lirica a temi universali: la vita con il suo destino di esiliata, l’amore, la morte, la situazione di marginalità, il sentimento di resilienza, il coraggio di rinnovare “ciò che è perduto”. La sua poesia è volutamente antimetaforica e caratterizzata da un vocabolario semplice e colloquiale che con sapiente rarefazione e genuinità incontra il magico. Sopra tutto il grande amore per la lingua, per la forza della parola. La poetessa ebbe a dire: “Scrivo dunque, perché scrivo, da quando ho cominciato a scrivere. Ogni altra motivazione è una conseguenza. E’ la lingua. Da quando ho preso confidenza con lei, da quando è la mia compagna non posso più lasciarla. E’una passione, darle questa piccola spinta e sentire la vibrazione. Il tempo cessa completamente, come nell’atto d’amore”.
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Poetesse tedesche attraverso i secoli – 2. Parte
26 Ottobre 2019 @ 18:00 - 19:00
- FreeAnnette von Droste – Hülshoff poetessa romantica è oggetto di vero culto in Germania dove è considerata la massima poetessa dell’800. In Italia nessuno la conosce. La sua poesia è una ispirazione cupa, grave, tenebrosa che ricorda i quadri di Caspar David Friedrich. La natura che essa contempla – paludi, rovi, canneti scricchiolanti, lande, brughiere, vento, e rovina è vista con occhio meticoloso e molecolare di chi sa che ogni ape, ogni tignola, ogni ragno d’acqua, ogni pozza fangosa è un universo. Questa natura è tutta animata e vibrante: l’esistenza umana che l’attraversa fa rivivere anche le pietre, le tombe megalitiche, le rovine, i morti. Siamo al principio di tutti i mondi e alla fine di tutti i tempi. Dappertutto si insinuano presenze spettrali, fantasmi – l’invisibile, l’impalpabile – tutti i fruscii della notte e i sussurri della sera sono raccolti dalla mano fermissima della Droste che ha scritto alcune delle piú grandi liriche romantiche della letteratura europea.